(ANSA) – ROMA, 07 FEB – Icona del blues dalla vita
tormentata, iniziata con un’infanzia traumatica dovuta a una
madre che l’ha costretta a prostituirsi a 11 anni. Vittima
dell’abuso di alcool e stupefacenti. Donna forte, generosa e
libera, anche nella sua sessualità. Paladina ante litteram dei
diritti civili e bersaglio del governo americano e dell’Fbi di
Hoover: una persecuzione che ha contribuito anche alla morte
prematura della cantante, nel 1959, a soli 44 anni. Un vortice
di contraddizioni, arte, tragedia e coraggio, che prende forma
in The United States vs Billie Holiday di Lee Daniels, con una
straordinaria Andra Day (cantautrice di classe, qui al suo
debutto da protagonista) nel ruolo della grande artista
afroamericana.
Il film, in arrivo negli Stati Uniti su Hulu il 26 febbraio,
ha appena conquistato due nomination ai Golden Globe: come
miglior attrice in un film drammatico per Andra Day (data fra le
favorite anche per la candidatura agli Oscar) che torna in gara
anche nella cinquina della miglior canzone, Tigress and Tweed,
da lei interpretata e scritta con Raphael Saadiq. Quando pensiamo al movimento dei diritti civili, “vengono
subito in mente nomi come Martin Luther King, Malcolm X, Gandhi,
Rosa Parks. Secondo me Billie Holiday ha dato impulso a quel
movimento – spiega Lee Daniels nell’incontro online con Andra
Day organizzato dall’American Cinemateque – con la sua canzone ‘Strange Fruit’ (uno dei suoi brani simbolo, nel quale si parla
del linciaggio di un uomo di colore, lo ‘strano frutto’ appeso
all’albero) ed è un fatto che non si trova nei libri di storia.
Poi anch’io ho lottato contro le mie dipendenze e come artista
comprendo il percorso di Billie, sentivo di doverle rendere
giustizia”.
Andra Day sapeva che il governo “avesse dato la caccia a
Billie Holiday, ma non fino a che punto si fosse spinto –
sottolinea la cantautrice, che per il ruolo è dimagrita di 17
chili e ha reinterpretato tutti i brani -. L’unico modo che
avevano di portare avanti quel sistema di oppressione era
schiacciare la verità, quella che Billie cantava”. (ANSA).
Fonte Ansa.it