(ANSA) – ROMA, 19 FEB – Il 42,7% degli italiani ritiene di
avere un ottimo livello di conoscenze sulla vaccinazione contro
il Covid-19, il 23,3% scarso o sufficiente, e circa 1/3
discreto. La principale fonte di informazione sul Covid-19 sono
stati finora tv (66,6%) e internet (45,3%). Lo evidenzia
l’indagine condotta su oltre 12.300 persone, dall’Agenzia
nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e la Scuola
Superiore Sant’Anna di Pisa, presentata questa mattina.
A sentirsi più sicuri delle proprie conoscenze sono gli over
65 (48,7%), mentre si sentono più disinformati coloro che hanno
tra i 45 e i 54 anni (26,9%). Per il prossimo futuro la maggior
parte degli italiani vorrebbe maggiori informazioni da
istituzioni sanitarie (54,6%), medici di medicina generale e
pediatri di libera scelta (45,5%) e medici specialisti (34,5%),
in particolare sugli effetti collaterali e su come funzionano i
vaccini anti-Covid.
L’indagine ha anche analizzato i fattori che possono
aumentare la propensione a vaccinarsi, come il tempo necessario
a vaccinarsi o le modalità di prenotazione. E’ così emerso che
la probabilità di vaccinarsi aumenta quando il luogo della
somministrazione del vaccino è più accessibile e facilmente
raggiungibile, l’efficacia del vaccino è maggiore, il tempo
necessario per vaccinarsi è minore, e quando l’appuntamento per
la vaccinazione è comunicato e confermato automaticamente a meno
di cancellazione. La propensione cala quando il rischio di
effetti collaterali è maggiore e la maggioranza delle persone è
contraria alla vaccinazione.
Tra gli interventi suggeriti per migliorare ancora di più
l’adesione alla campagna vaccinale “ci dovrà essere senz’altro
una strategia di comunicazione mirata, condivisa ed unica,
semplice e comprensibile anche a chi è meno istruito”, commenta
Sabina Nuti, rettrice della Scuola S. Anna, oltre ad inserire
nei siti regionali e aziendali una sezione informativa
sull’efficacia e i rischi dei vaccini. (ANSA).
Fonte Ansa.it