Inps: con bonus baby sitter Covid pagati soprattutto nonni

(ANSA) – ROMA, 06 MAR – Le famiglie che hanno chiesto il
bonus baby sitter previsto per la cura dei bambini rimasti a
casa a causa dell’emergenza covid in molti casi hanno
ingaggiato direttamente i nonni. E’ quanto emerge da un
approfondimento dell’Inps sui servizi a sostegno della famiglia
per fronteggiare la chiusura delle scuole a causa della pandemia
secondo il quale su 556.348 baby sitter pagati con il libretto
famiglia con il bonus, 339.252 avevano oltre 60 anni. ” C’è
un’evidenza sorprendente: – scrive l’Istituto – i baby-sitter
sono in maggioranza anziani. Infatti il 61% ha almeno 60 anni,
il che significa che presumibilmente si tratta di nonni”.
    L’Inps ha ricevuto oltre 1,3 milioni di domande per bonus baby
sitter e la partecipazione a centri estivi tra marzo ed agosto
2020 e ne ha accolte oltre un milione (1.078.173) per oltre 815
milioni di euro. Il dato arriva da un approfondimento dell’Inps
sui servizi per le famiglie che cade proprio ad una anno esatto
dalla chiusura delle scuole per la pandemia dal quale emerge che
sono state accolte 772.010 domande per bonus baby sitter per
722,1 milioni e 306.163 per centri estivi per 93,3 milioni.
    L’Inps segnala che nel periodo sono state accolte 310.142
richieste di congedo parentale con causale Covid per la grande
maggioranza arrivate da donne (243.358) mentre gli uomini che
hanno chiesto di astenersi dal lavoro per prendersi cura dei
figli sono stati 66.784. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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