(ANSA) – ROMA, 10 MAR – Mentre il conflitto in Siria entra
nel decimo anno l’Unicef ricorda che “la guerra nel paese ha
lasciato le vite e il futuro di una generazione di bambini
appesi a un filo. La situazione per molti bambini e le loro
famiglie rimane precaria: circa il 90% dei bambini ha bisogno di
assistenza umanitaria, con un incremento del 20% rispetto allo
scorso anno”.
Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia sottolinea il “terribile impatto” della guerra in Siria sui bambini e le loro
famiglie: fra il 2011 e il 2020 “circa 12.000 bambini sono stati
uccisi o feriti; più di 5.700 bambini – alcuni anche di 7 anni –
sono stati reclutati nei combattimenti; più di 1.300 strutture
sanitarie e scolastiche e relativo personale sono stati
attaccati”.
Dopo aver sottolineato che nell’ultimo anno, il prezzo medio del
paniere alimentare è aumentato del 230%, l’Unicef ricorda che “i
numeri segnalati di bambini che presentano sintomi di stress
fisico sono raddoppiati nel 2020 a causa della continua
esposizione a violenza, shock e traumi che hanno avuto un
significativo impatto sulla salute mentale dei bambini, con
conseguenze di breve e lungo periodo. Oltre mezzo milione di
bambini sotto i 5 anni in Siria soffrono di ritardi nello
sviluppo a causa della malnutrizione cronica. Circa 2,45 milioni
di bambini in Siria e altri 750.000 bambini siriani nei paesi
vicini non vanno a scuola, il 40% sono ragazze e/o bambine”.
“Questo non può essere solo un altro triste anniversario, messo
in secondo piano dalla comunità internazionale, mentre i bambini
e le famiglie in Siria continuano a lottare”, afferma il
direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore. “I bisogni
umanitari non possono aspettare. La comunità internazionale
dovrebbe fare ogni sforzo per portare la pace in Siria e
sollecitare sostegno per i bambini”. (ANSA).
Fonte Ansa.it