(ANSA) – TORINO, 17 MAR – Ha atteso il trapianto per 525
giorni in ospedale, collegato a un cuore artificiale un bambino
di sette anni operato con successo all’ospedale Regina
Margherita della Città della Salute di Torino. Un vero e proprio
record a lieto fine dopo un anno e mezzo vissuto grazie a un
cuore artificiale Berlin Heart, il tempo di impianto più lungo
tra i piccoli ‘eroi’ della Cardiochirurgia pediatrica
dell’ospedale infantile torinese. Il bambino sta bene ed è già
stato dimesso.
Nato in Marocco, nell’estate 2019 il bambino ha iniziato ad
accusare i sintomi di insufficienza cardiaca. Con la madre
raggiunge il padre in Liguria e, dopo un breve periodo di
degenza in un altro ospedale pediatrico, viene trasferito in
elicottero al Regina Margherita. Neanche il tempo di entrare
nella Terapia Intensiva cardiochirurgica, diretta dal dottor
Sergio Michele Grassitelli, che il suo cuore si ferma. Rianimato
e sottoposto a Ecmo, la circolazione extra-corporea, pochi
giorni dopo viene impiantato un cuore artificiale Berlin Heart
che lo tiene in vita e gli consente di riprendersi.
Il bimbo inizia ad apprezzare la cucina italiana, cresce,
impara la nostra lingua, sotto gli occhi vigili del papà e della
mamma, che nel frattempo mette alla luce un fratellino. Tutto
questo per 525 lunghi giorni, tutti in ospedale, alcuni
trascorsi nei locali dell’Isola di Margherita, lo spazio per le
lungodegenze dei pazienti dell’Oncoematologia diretta dalla
professoressa Franca Fagioli. Poi il trapianto di cuore
dall’équipe dei cardiochirurghi pediatrici, diretta dal dottor
Carlo Pace Napoleone. Un recupero molto veloce, lo stupore di
svegliarsi senza il ventricolo artificiale adagiato sull’addome,
collegato a una consolle di comando che lo teneva in vita ma lo
limitava in tutte le azioni. Qualche giorno di degenza tra i
cardiologi pediatrici e gli infermieri della dottoressa
Gabriella Agnoletti, seguito con attenzione dal Enrico Aidala,
cardiochirurgo responsabile del Programma Trapianti, e nei
giorni scorsi la dimissione. (ANSA).
Fonte Ansa.it