(ANSA) – SAN PAOLO, 30 MAR – Il presidente brasiliano Jair
Bolsonaro ha annunciato un rimpasto di governo che vede cambi in
sei ministeri chiave del suo esecutivo. Dopo le dimissioni dei
ministri degli Esteri, Ernesto Araujo, e della Difesa, generale
Fernando Azevedo e Silva, Bolsonaro ha deciso di sostituire i
ministri della Giustizia, della Casa civile, dell’Avvocatura
generale dello stato e alla Segreteria di governo.
Il rimpasto avviene in un momento difficile per il governo
Bolsonaro, alle prese con una grave crisi sanitaria causata
dalla nuova ondata di Covid-19, provocata dalla variante di
Manaus. Il capo dello stato è fortemente criticato da molti
governatori e sindaci di importanti città per la gestione
caotica e insufficiente della pandemia.
I nuovi ministri sono: – Casa civile: Luiz Eduardo Ramos, attuale ministro alla
Segreteria di governo; – Difesa: generale Walter Souza Braga Netto, che lascia il
posto di ministro della Casa civile; – Giustizia: Anderson Torres, attuale capo della Sicurezza
pubblica di Brasilia; – Esteri: ambasciatore Carlos Alberto Franco Franca, attuale
consigliere diplomatico del presidente Bolsonaro; – Segreteria di governo: deputata federale Flavia Arruda; – Avvocatura generale: Andrè Mendonca, che lascia il dicastero
della Giustizia.
Con l’attuale rimpasto, escono i ministri dimissionari
Ernesto Araujo (Esteri), Fernando Azevedo e Silva (Difesa) e
Josè Levi (Avvocatura generale). Gli altri tre ministri
coinvolti – Ramos, Braga Netto e Mendonca – cambiano incarico.
Bolsonaro ha sostituito da pochi giorni anche il ministro
della Salute, chiamando il cardiologo Marcelo Queiroga a
rimpiazzare il generale Eduardo Pazuello, per tentare di dare
nuovo slancio alla campagna vaccinale e zittire le critiche. A
tale scopo, il presidente di estrema destra ha anche annunciato
la creazione di un Comitato formato da governatori, parlamentari
e governo federale per tentare di arginare l’epidemia.
Bolsonaro non nasconde di puntare ad una rielezione nel 2022
ma si è trovato inaspettatamente davanti un nuovo, temibile
concorrente: l’ex presidente Lula, tornato nuovamente eleggibile
dopo la cancellazione delle condanne penali. (ANSA).
Fonte Ansa.it