(ANSA) – ROMA, 19 APR – “Questa vicenda della SuperLega di un
manipolo di squadre di calcio è inquietante ed è il riflesso del
mondo in cui viviamo. E racconta molto bene cosa intendiamo
quando parliamo di disuguaglianza. Aziende che si occupano
(anche) di calcio, con le pance gonfie di debiti, che in una
situazione di normalità sarebbero fallite, decidono in autonomia
di cambiare le regole del gioco e di distruggere lo spirito
sportivo che da decine di anni appassiona milioni di persone,
pur di inseguire guadagni facili. Non accettano la competizione
con le squadre più piccole, non tollerano di suddividere i
guadagni con le cosiddette “provinciali”. Ma fanno male i
conti”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana
Nicola Fratoianni.
“Il calcio come qualunque altra passione, si regge sui
sentimenti di chi lo segue. E sulla disponibilità di pagare per
assistere a un evento, allo stadio o in tv. E quindi non è detto
che l’operazione riesca, nemmeno dal punto di vista che a loro
interessa di più.
Se decidi che a questo evento non possono partecipare ad esempio
l’Atalanta, il Sassuolo, il Leicester, il Napoli, significa non
aver capito nulla di ciò che da molti anni anima un movimento.” “Mi auguro davvero che questa storia finisca in cantina. Il
calcio deve tornare ad essere degli appassionati e dei tifosi –
conclude Fratoianni – non dei presidenti di squadre sull’orlo
del fallimento.
Il calcio è soprattutto sport, non mercato.” (ANSA).
Fonte Ansa.it