(ANSA) – WASHINGTON, 24 APR – Bufera negli Usa su due atenei
della prestigiosa Ivy League. Monta infatti la richiesta di
scuse rivolta all’Università della Pennsylvania e a quella di
Princeton accusate di aver conservato ed utilizzato a fini
didattici le ossa di alcuni bambini afroamericani uccisi della
polizia di Filadelfia nel 1985. Il tutto senza l’autorizzazione
dei familiari, che ora chiedono la restituzione dei resti.
I fatti risalgono a 36 anni fa quando gli agenti, nel
tentativo di sgombrare un edificio occupato da militanti
anarchici afroamericani e di porre fine a uno scontro armato,
decisero di lanciare da un elicottero alcuni esplosivi.
Nell’incendio che ne scaturì morirono 11 persone, tra cui 5
bambini. Ora i frammenti ossei appartenenti ai resti delle
vittime, tra cui un bacino e un femore di una ragazzina
afroamericana, sarebbero stati utilizzati nell’ambito di un
corso online di antropologia forense. Questo in assenza di alcun
permesso dei familiari che si è scoperto erano anche
inconsapevoli del fatto che i resti delle vittime fossero
conservati dai due atenei.
“Stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie per
capire come sono andati i fatti”, si è giustificato un portavoce
di Princeton. Mentre i vertici di Move, il movimento a cui
appartenevano le vittime dei fatti del 1985, chiedono giustizia
e di avviare un’indagine. Intanto insieme ai rappresentanti di
Bklack Lives Matter di Filadelfia è stata annunciata una
manifestazione per il 28 aprile davanti all’Università della
Pennsylvania. (ANSA).
Fonte Ansa.it