(ANSA) – ROMA, 28 APR – La modalità notturna sui telefonini
non rende il sonno migliore. Il night shift, che regola
automaticamente i colori del display sulle gradazioni più calde
e che ha come obiettivo quello di contribuire al relax e a
ridurre l’affaticamento visivo legato all’emissione di luce blu
nemica del sonno, ha una funzionalità che non favorisce più di
tanto in realtà il riposo. È quanto emerge da una ricerca della
Brigham Young University, pubblicata su Sleep Health.
Lo studio ha incluso 167 adulti emergenti di età compresa tra i
18 e i 24 anni che utilizzavano quotidianamente i telefoni
cellulari. È stato chiesto loro di trascorrere almeno otto ore a
letto e indossare un accelerometro al polso per registrare
l’attività del sonno. Le persone a cui era stato assegnato l’uso
del proprio smartphone avevano anche un’app installata per
monitorare l’utilizzo del telefono. I partecipanti sono stati
divisi in tre categorie: quelli che usavano il o smartphone di
notte con la funzione Night Shift attivata, quelli lo usavano
senza e quelli che non ne avevano fatto proprio uso prima di
andare a letto. E’ emerso che non c’erano differenze
significative tra i due gruppi in fatto di qualità e durata del
sonno. Divisi poi in due sottogruppi ulteriori, tra chi
utilizzava lo smartphone e chi no, è emerso che i partecipanti
che dormivano sette ore a notte la qualità del sonno era
migliore senza l’uso del telefonino. Mentre sotto le sei ore di
sonno “la pressione data dal bisogno di riposare era così alta
che non c’era alcun effetto legato ai comportamenti prima di
andare a dormire.” (ANSA).
Fonte Ansa.it