(ANSA) – ROMA, 29 APR – Una coalizione di 28 gruppi che
difendono le libertà civili ha scritto una lettera al Parlamento
europeo esortandolo a riconsiderare il suo progetto di
passaporto vaccinale digitale. Le organizzazioni sono “allarmate
per la mancanza di protezione dei dati personali” nell’attuale
proposta e osservano non ci sia “nessuna salvaguardia contro la
sorveglianza” e che il progetto “dovrebbe fare il massimo per
accrescere la protezione dei dati” e non produrre
discriminazioni. La Commissione Ue il 17 marzo scorso ha presentato una
proposta di green pass che è in fase di approvazione, ora tocca
al Parlamento Ue esprimersi. Il documento, che dovrebbe
consentire di ripristinare la libera circolazione non solo
all’interno dell’Ue, riporterebbe informazioni su vaccini, test
negativi o guarigioni dal Covid, grazie alle quali i cittadini
saranno liberi di muoversi. In Italia il Garante Privacy ha
lanciato un avvertimento sui dati personali.
“Va chiarito che solo una verifica offline tramite
un’infrastruttura pubblica può garantire principi di privacy –
scrivono le associazioni – Inoltre, si dovrebbe fare il
possibile per ridurre il rischio sui dati una volta che gli
Stati membri potrebbero estendere l’applicazione del certificato
ad altri scopi, come l’ingresso a luoghi di lavoro e di culto,
impianti sportivi e raduni simili. Va chiarito che qualsiasi
ulteriore uso di questo sistema è vietato o deve essere previsto
dalla legislazione nazionale”. Le associazioni puntano infine il
dito sulle discriminazioni che si aprono con l’adozione di un
pass vaccinale, sia nel godimento dei diritti per chi non è
vaccinato, sia per chi non ha uno status di residente nell’Ue,
come i migranti privi di documenti, sia perchè non dispone di un
dispositivo idoneo ad accogliere il documento digitale. (ANSA).
Fonte Ansa.it