(ANSA) – PALERMO, 08 MAG – “Prima ci hanno abbordato, tre
militari armati sono saliti a bordo e poi si sono portati il
nostro comandante a bordo della loro motovedetta”. Questo il
primo racconto di Girolamo Giacalone, ufficiale del motopesca ‘Aliseo’, appena sceso dal mezzo ormeggiato in banchina a Mazara
del Vallo.
“Quando il comandante è tornato a bordo, ci ha detto che gli
hanno chiesto scusa. Ma scusa per cosa? Potevano ucciderci. È
stato un miracolo, bastava qualche centimetro e ci uccidevano. I
fori sono visibili sul vetro, su uno schermo e nelle pareti di
ferro. Tornare in quelle acque per lavorare è impossibile, non
ci sentiamo per nulla sicuri”. (ANSA).
Fonte Ansa.it