(ANSA) – CASARSA DELLA DELIZIA, 08 MAG – Ormai di un colore
rosa sbiadito, un paio di essi privi di copertina, ma tutti
insieme ed esposti per la prima volta: i famosi Quaderni rossi
di Pasolini sono fra i più emozionanti documenti che si possono
vedere visitando la mostra “L’Academiuta e il suo trepido
desiderio di poesia. Gli anni friulani di Pasolini”, aperta (dal
9 maggio) fino al 3 ottobre nel Centro Studi Pier Paolo Pasolini
di Casarsa (Pordenone). Nella primavera del 1946 Pasolini iniziò un diario intimo,
scritto a penna su cinque quaderni scolastici dalla copertina
rossa, i cosiddetti “Quaderni rossi” (attualmente conservati nel
Fondo Naldini nel Centro Studi di Casarsa). Pagine dove si
descrive un tormentato monologo interiore, un’autoanalisi in cui
Pasolini affronta senza pudori il suo “destino di non amare
secondo la norma”. L’autore affidò i quaderni al giovane Nico Naldini nel
momento della sua precipitosa fuga a Roma con la madre Susanna.
Il cugino li conservò in un cassetto segreto, per poi
dimenticarsene e solo dopo la morte di Pasolini stralci del
diario furono resi noti dallo stesso Naldini: prima nel
volumetto “Poesie e pagine ritrovate” (1980) e successivamente
nella biografia “Pasolini, una vita” (1989). (ANSA).
Fonte Ansa.it