(ANSA) – ROMA, 24 MAG – “Il 2020 sarà ricordato come l’anno
in cui la popolazione italiana, segregata dal Covid, ha
giocoforza compiuto un gigantesco balzo sul fronte della
digitalizzazione”. Così il presidente di Auditel, Andrea
Imperiali, nel corso della relazione annuale. La popolazione “si
è dotata di nuovi collegamenti internet e di nuovi device – ha
aggiunto -. E con l’utilizzo di Smart TV, personal computer e
smartphone, ha notevolmente incrementato la visione della
cosiddetta ‘TV fuori dal televisore'”. Sono però ben 3,5 milioni
le famiglie italiane che non dispongono della rete e rischiano
di rimanere tagliate fuori dall’evoluzione della società.
Le visualizzazioni dei contenuti TV sui device digitali sono
aumentate del 63%, il Tempo Speso del +136%, e anche la
pubblicità, in totale controtendenza rispetto al perimetro
tradizionale, è cresciuta del 53%. “Al punto che, con una
sintesi forse brutale, ma certamente fondata su elementi
fattuali, potremmo affermare che la TV ha finito per
egemonizzare tanto il web quanto (lo dimostra il boom delle
serie) l’industria cinematografica, con buona pace di coloro
che, agli albori di internet, troppo sbrigativamente, ne avevano
decretato la fine. Un grave errore previsionale – ha
sottolineato Imperiali -. La TV, infatti, è ancora più centrale
nel racconto della quotidianità e nel coinvolgimento
emotivo-sociale del pubblico. E ha davanti a sé la prospettiva
di una crescita sempre più marcata dello streaming. Il cui
volume complessivo, secondo le ultime stime di mercato, entro il
2025 quadruplicherà, portando il traffico dati per smartphone da
7,2 a 24 gigabyte mensili; mentre il consumo di video crescerà
costantemente del +30% su base annua per i prossimi quattro
anni, arrivando a costituire a regime il 76% dell’intero
traffico dati da mobile. Lo streaming, insomma, sarà sempre più
pratica quotidiana per tutti, e non solo in mobilità”. Ecco il
cosiddetto “new normal” digitale delle famiglie italiane –
secondo quanto spiegato da Imperiali -: nuove tecnologie di
accesso (con l’arrivo del 5G e, soprattutto, l’estensione della
copertura ultra-broadband nel Paese). Crescita esponenziale
degli schermi (diventati ormai – pensate – oltre 112 milioni; e
sempre più connessi). Nuovi fruitori (giacché sono i Millenials
e la Generazione Z che stanno guidando questo cambiamento).
Nuovi comportamenti di fruizione (tipicamente On-Demand, e non
più solo nella tradizionale modalità lineare). Nuove abitudini
di consumo (prevalentemente individuali e in mobilità). (ANSA).
Fonte Ansa.it