(ANSA) – BRUXELLES, 09 GIU – A oltre un anno dallo scoppio
della pandemia, contraffazione e pirateria dilagano in Europa.
Il business dei contenuti illegali sul web vale quasi 1 miliardo
di euro nel continente e l’Italia è prima sul mercato dei film
pirata, con quasi il 58% della quota di mercato in tutta
l’Unione. Quanto alle merci illegali, provengono principalmente
da Cina e Hong Kong. Sono alcuni risultati dell’ultimo studio
dell’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo).
La pandemia e il conseguente aumento degli acquisti e dei
consumi online di contenuti digitali hanno fatto nuova luce sui
rischi e i danni derivanti dalla violazione dei diritti di
proprietà intellettuale in Europa, mettendo in evidenza i
pericoli per i consumatori, evidenzia Euipo. In media, un
europeo su dieci ha affermato di essere incorso nell’acquisto di
merce contraffatta, trovandosi in difficoltà anche nel
distinguere le fonti legali di contenuti digitali da quelle
illegali, mentre oltre un terzo degli europei si è interrogato
sull’originalità di un prodotto acquistato. La percentuale più
elevata di consumatori esposti a indicazioni fuorvianti si
registra in Bulgaria (19%), Romania (16%) e Ungheria (15%),
mentre Svezia (2%) e Danimarca (3%) fanno segnare le cifre più
basse. In Italia, la popolazione che afferma di essere stata
indotta con l’inganno ad acquistare prodotti contraffatti si
attesta al 6%, sotto la media Ue. I prodotti contraffatti nel
complesso rappresentano il 6,8% delle importazioni dell’Unione
europea, per un valore di 121 miliardi di euro. L’Italia è una
delle prime destinazioni di arrivo di prodotti contraffatti via
mare, con una quota sul volume totale del 12,8% di ingressi.
(ANSA).
Fonte Ansa.it