(ANSA) – GENOVA, 10 GIU – Il sito di prenotazioni
Booking.com è accusato di avere evaso in Italia oltre 150
milioni di Iva. È quanto hanno stabilito i finanzieri del Primo
gruppo del comando provinciale di Genova e di Chiavari, guidati
dal colonnello Ivan Bixio e dal capitano Michele Iuorio,
nell’ambito di una inchiesta sulla maxi evasione della società
con sede in Olanda. Secondo gli investigatori, coordinati dal
sostituto Giancarlo Vona e dall’aggiunto Francesco Pinto,
Booking avrebbe guadagnato dal 2013 al 2019 circa 700 milioni di
euro su oltre 800 mila transazioni.
L’inchiesta è partita nel 2018 da una serie di accertamenti
fiscali su gestori di Bed&Breakfast in particolare della zona
del Levante ligure. Dall’esame dei documenti fiscali, dichiara
la Guardia di Finanza, “è emerso come la società olandese era
solita emettere fatture senza Iva applicando il meccanismo del
c.d. ‘reverse charge’ anche nei casi in cui la struttura
ricettiva era priva della relativa partita, con la conseguenza
che l’imposta non veniva dichiarata né versata in Italia”.
I militari hanno consultato le banche dati e fonti aperte e
con i dati messi a disposizione dalla multinazionale e relativi
alle commissioni applicate a 896.500 posizioni di clienti in
Italia si è ricostruito un fatturato per un ammontare di circa
700 milioni di euro; su tale importo la società avrebbe dovuto
procedere alla dichiarazione annuale Iva e versare nelle casse
erariali oltre 153 milioni di euro di imposta.
E’ invece emerso come la stessa non abbia nominato un proprio
rappresentante fiscale, né si sia identificata in Italia e
quindi non abbia presentato la relativa dichiarazione “pervenendo così alla totale evasione dell’imposta, che non è
stata assolta né in Italia né in Olanda”. (ANSA).
Fonte Ansa.it