(ANSA) – ROMA, 17 GIU – Ci sarebbero problemi con la privacy
nelle app per cellulari dedicate alla salute: il 28% di queste
non offre all’utente alcun testo esplicativo sulle politiche per
la privacy e almeno il 25% delle trasmissioni di dati
dell’utente viola quanto affermato nei testi dedicati ai
regolamenti sulla privacy. L’88% delle app può avere accesso e
potenzialmente scambiare dati dell’utente. Lo rivela un’analisi
approfondita di oltre 20.000 app per cellulare dedicate alla
salute, riportata su The British Medical Journal e condotta
presso la Macquarie University in Australia.
Gli esperti hanno identificato oltre 15.000 app gratuite
dedicate alla salute sullo store Google Play e hanno confrontato
le pratiche della privacy con quelle di un campione casuale di
oltre 8.000 app non dedicate alla salute. Dall’analisi è emerso
che l’88% delle app dedicate alla salute può avere accesso ai
dati dell’utente e potenzialmente condividerli, per esempio
circa un terzo può richiedere l’indirizzo email dell’utente, un
quarto il numero di cellullare, potenzialmente geolocalizzando
l’utente. E, ciò nonostante, appena l’1,3% delle recensioni
dell’utente fa riferimento alla privacy.
E ancora peggio, l’87,5% delle operazioni di raccolta dati
avviene per conto di terze parti, come servizi pubblicitari, o
di analisi di mercato, e il 23% delle trasmissioni di dati
dell’utente viaggia su canali insicuri.
Secondo i ricercatori la raccolta di informazioni personali
dell’utente è una “pratica pervasiva” e le persone “dovrebbero
essere informate prima dell’installazione e dell’uso sui
regolamenti relativi alla privacy di queste app e sui rischi
associati”, dichiarano gli autori del lavoro. (ANSA).
Fonte Ansa.it