(ANSA) – ROMA, 22 GIU – La Grande Barriera Corallina
d’Australia – il più grande sistema corallino al mondo che si
estende per 2300 km al largo della costa nordest del continente
– dovrebbe essere aggiunta alla lista Unesco dei siti del
patrimonio mondiale che sono “in pericolo”. Così sostiene una
bozza di raccomandazione dell’Agenzia dell’Onu per il patrimonio
mondiale, in vista della sua riunione nella seconda metà di
luglio in Cina, che esorta l’Australia a “intraprendere azioni
accelerate a tutti i livelli possibili” contro il cambiamento
climatico. La bozza di raccomandazione sottolinea che
nonostante gli sforzi, non sono stati raggiunti obiettivi chiave
sul miglioramento della qualità dell’acqua. Immediata la reazione del governo di Canberra, con le
ministre dell’Ambiente Sussan Ley e degli Esteri Marise Payne
che riferiscono di aver chiamato il direttore dell’Unesco Audrey
Azoulay. “Abbiamo messo in chiaro che contesteremo questo
approccio sbagliato, che è stato avviato senza adeguata
consultazione”, ha riferito Ley. La ministra ha concordato che
il cambiamento climatico è la maggiore minaccia per la Barriera,
ma ha sostenuto che il comitato per il patrimonio mondiale “non
è il luogo per fare considerazioni su qyesto tema”. “Il significativo tasso di mortalità dei coralli ha spinto
l’Unesco ha esortare il governo australiano a fare di più per il
clima”, ha dichiarato il responsabile per gli oceani di WWF
Australia, Richard Leck.
Gli obiettivi dell’Australia per le emissioni di gas serra
non sono cambiati dal 2015 e il primo ministro conservatore
Scott Morrison, anche in sede di G7, ha finora resistito alle
pressioni internazionali perché si ponga l’obiettivo di zero
emissioni entro il 2050. (ANSA).
Fonte Ansa.it