(ANSA) – ROMA, 28 FEB – “Nello spazio post-sovietico si è
accresciuto lo sforzo di Mosca di riaffermare la propria
primazia sull’area. Per il Cremlino, le Repubbliche ex
sovietiche sono, infatti, considerate come il perimetro minimo
di sicurezza atto a garantire profondità strategica all’azione
esterna di Mosca e alla sua volontà di essere riconosciuta fra
le grandi potenze mondiali”. Lo rileva la relazione annuale
dell’intelligence al Parlamento, definendo “centrale” in questa
strategia proprio la crisi ucraina e spiegando come le bozze di
trattato sulle garanzie di sicurezza con gli Usa e la Nato,
divulgate dal Cremlino nel dicembre scorso, vadano lette come il “potenziale innesco di un negoziato su una nuova architettura
securitaria europea”.
La relazione segnala poi la minaccia cyber per l’Italia, con
il forte aumento degli attacchi portati da “attori di matrice
statuale”, passati dal 5% al 23% del totale ed evidenzia come la
forte dipendenza dall’importazione dell’approvvigionamento
energetico nazionale, segnalando tuttavia che il sistema
infrastrutturale sarebbe in grado di far fronte anche
all’interruzione della principale infrastruttura di
importazione, ossia del gasdotto che trasporta i flussi in
arrivo dalla Russia fino al punto di ingresso di Tarvisio e che,
nel 2021, ha veicolato il 38% del fabbisogno nazionale. (ANSA).
Fonte Ansa.it