Un calo della popolazione italiana a
51 milioni nel 2050 potrebbe generare una perdita economica di
un terzo del Pil.
Ipotizzando i tassi di crescita del Pil al 2050 previsti dal
Mef, in uno scenario con circa 8 milioni di italiani in meno, la
produttività dovrebbe almeno raddoppiare. Sono le previsioni del
Think Tank “Welfare, Italia”, sostenuto da Unipol e The European
House – Ambrosetti.
Oltre un quarto del Pil rischierebbe di essere assorbito da
pensioni e sanità.
Infatti se l’Italia mantenesse il tasso di crescita del Pil
del periodo 2000-2019, al 2050 il peso della spesa pensionistica
toccherebbe il 19%. Inoltre per far fronte a tutti i bisogni di
salute e assistenza si stima un’incidenza della spesa sanitaria
sul PIL pari al 9,5%, sempre nel 2050, 2,4 punti percentuali in
più rispetto al 2022. Il 75% della spesa sanitaria si
concentrerebbe sempre più nella fasce di età superiori ai 60
anni.
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