A Venezia nell’anno del Covid le star restano a casa

(ANSA) – ROMA, 31 AGO – Prima cosa da fare: non voltarsi
indietro. Seconda: pensare positivo. Terza: mettersi nei loro
panni (tricolori) ed essere contenti. La 77/a Mostra del cinema
di Venezia (2-12 settembre) non sarà ricordata per le super
star, impossibilitate a superare gli stretti confini nazionali
determinati dalla pandemia, né per le feste (il rischio
assembramento è da evitare e poi c’è il rispetto che si deve
alle migliaia di vittime del coronavirus). Personalità extra
europee non ci saranno, quelle europee il minimo indispensabile
e fino all’ultimo chissà, personaggi noti del cinema italiano:
tutti. Se non ora quando? E’ il loro anno d’oro.
    La cena di apertura, come fu per l’anno post terremoto, è nei
ristretti saloni dell’Excelsior con giurie e personalità, tra
cui gli 8 direttori di festival (compreso Fremaux di Cannes),
niente tendoni all’aperto con il buffet intruppato a rischio
goccioline infette. Tra le giurie ci sono star internazionali:
la più diva di tutte, CATE BLANCHETT, la si immagina in una
asettica campana di vetro da mesi, per proteggersi al massimo,
pronta ad illuminarsi sul tappeto rosso del Palazzo del cinema
con make up e abiti del suo stilista di riferimento che è
italiano e sponsor della Mostra. C’è poi la francese LUDIVINE
SAIGNER e l’ex Rusty il selvaggio MATT DILLON, entrato in corsa
per sostituire Puiu, e in giro per festival italiani da mesi.
    Tra le presenze al momento confermate, si comincia da ANNA
FOGLIETTA madrina di Venezia 77 per la cerimonia di apertura e
di chiusura.
    Attesi per Lacci di Daniele Luchetti i protagonisti ALBA
ROHRWACHER E LUIGI LO CASCIO, per I Predatori il neoregista e
attore PIETRO CASTELLITTO e si spera arrivi Renzo Rossellini per
The Rossellinis di ALESSANDRO ROSSELLINI, evento della Settimana
della critica. PEDRO ALMODOVAR per il fuori concorso The Human
Voice con TILDA SWINTON Leone d’oro alla carriera. PIERFRANCESCO
FAVINO protagonista di Padrenostro di Claudio Noce. Niente Helen
Mirren per l’inglese The Duke di Roger Michell. Esclusa
(peccato) anche Greta Thunberg: dopo l’anno sabbatico ha
ricominciato la scuola ed è altamente improbabile arrivi per il
documentario su di lei GRETA di Nathan Grossman. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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