(ANSA) – MILANO, 22 NOV – Meta, la casa madre che controlla
Facebook e Instagram, porterà su Messenger e nei messaggi
diretti del social delle foto, la crittografia end-to-end solo
nel 2023. Quest’ultima, assicura una forma maggiore di
protezione da parte di hacker e agenzie terze, perché consente
solo al mittente e al destinatario di un messaggio di leggerne
il contenuto. Una mossa che, stando ad alcune organizzazioni in
difesa dei minori, rischia di nascondere una serie di abusi
perpetrati online, vista l’impossibilità di controllo da parte
delle forze dell’ordine. Originariamente programmata per il
2022, la crittografia in arrivo su Messenger e Instagram non
vedrà la luce prima del 2023. Lo ha spiegato un portavoce di
Meta, affermando al Sunday Telegraph che: “Come azienda che
connette miliardi di persone in tutto il mondo e che ha creato
una tecnologia leader del settore, siamo determinati a
proteggere le comunicazioni private delle persone e a mantenerle
al sicuro online. Ci stiamo prendendo del tempo per raggiungere
tale scopo e non prevediamo di completare il lancio globale
della crittografia end-to-end per impostazione predefinita su
tutti i nostri servizi di messaggistica fino al 2023”. Un parere
differente da quello della National Society for the Prevention
of Cruelty to Children (NSPCC), che ha sottolineato come la
messaggistica privata sia la “la prima strategia degli abusi
sessuali su minori online, perché impedisce alle forze
dell’ordine e alle piattaforme tecnologiche di leggere i
messaggi, garantendo un maggiore anonimato”. Meta utilizza già
la crittografia end-to-end su WhatsApp e per le chiamate vocali
e video su Messenger. Secondo il Centro nazionale statunitense
per i bambini scomparsi, su 21 milioni di segnalazioni di abusi
sessuali su minori, identificati a livello globale nel 2020, più
di 20 milioni provenivano da Facebook. (ANSA).
Fonte Ansa.it