(ANSA) – ROMA, 12 AGO – A distanza di un anno dall’abbandono
delle forze internazionali e all’instaurazione del governo
talebano in Afghanistan Emergency conta più di 16.000 ammissioni
negli ospedali di Kabul, Lashkar-gah, Anabah e oltre 90.000
visite in oltre 40 Posti di primo soccorso; 3.000 ammissioni
solo a Kabul, dove ancora per più del 90% si è trattato di
vittime di guerra.
Lo rende noto la stessa Emergency in un comunicato in cui
afferma che il Paese si trova ora vicino al collasso con più di
23 milioni di afgani a rischio di grave insicurezza alimentare,
una crisi economica devastante, l’aumento della povertà, del
bisogno di servizi essenziali e della criminalità.
“Oggi l’Afghanistan è colpito da una crisi economica senza
precedenti che affama la popolazione a causa di oltre 40 anni di
guerra, dei devastanti effetti del cambiamento climatico e
disastri naturali, dell’isolamento e delle sanzioni
internazionali, del congelamento delle riserve afgane all’estero
e della conseguente crisi bancaria e finanziaria,
dell’inflazione con l’aumento di circa il 50% dei prezzi di
cereali e carburante”, scrive ancora Emergency.
“Con l’uscita delle forze internazionali i problemi
dell’Afghanistan non sono affatto terminati – commenta Rossella
Miccio, presidente di Emergency. “In questo anno abbiamo
continuato a vedere morti e feriti tra i civili. Emergency
rimane e si impegna a fornire la propria assistenza agli afgani
come ha sempre fatto per oltre 20 anni”.
Dopo agosto 2021 sono continuati gli attentati nella
capitale, in particolare attacchi terroristici ai danni di
luoghi di culto e istruzione ad opera di gruppi armati. (ANSA).
Fonte Ansa.it