(ANSA) – BRUXELLES, 14 OTT – “Lasciamo la politica da parte e
siamo umani”. Da Bruxelles arriva l’appello di Zarifa Ghafari,
la sindaca più giovane dell’Afghanistan costretto a fuggire dal
Paese, come migliaia di suoi connazionali, con l’arrivo dei
Talebani. Politica, attivista, Ghafari è stata eletta sindaco di
Maidan Shahr, cittadini non lontana da Kabul, all’età di 26
anni. Poi, lo scorso agosto, con la presa del Paese da parte dei
Talebani è fuggita assieme alla sua famiglia in Europa,
destinazione Germania.
Ospite del festival ‘State of Europe’, Ghafari pone
l’accento sulla necessità di aiutare chi, in Afghanistan, è
rimasto. E rischia una crisi alimentare per “mancanza di cibo”.
“Non riconoscere i Talebani non vuol dire non inviare in
Afghanistan aiuti umanitari”, spiega l’attivista che invita
società civile e comunità internazionale a non concentrarsi solo
sui rifugiati. “Creare network tra rifugiati è importante, ma i
rifugiati sono al sicuro, la priorità deve essere concentrarsi
su coloro sui quali ha impattato il regime afghano”, sono le sue
parole. E l’ex sindaca invita anche a non concentrare
l’attenzione sui grandi centri.
“Non fermiamoci alla città, se vogliamo portare cambiamenti
sul campo alla popolazione sul campo, concentriamoci sulle aree
rurali”, spiega Ghafari rimarcando uno degli “errori” della
diplomazia occidentale nel Paese: quella di concentrare
l’attenzione, anche dal punto di vista dei diritti umani e
dell’emancipazione femminile, sui grandi centri del Paese,
sottovalutando “le necessità” della popolazione rurale “lasciando sul campo diversi elementi dell’ancien regime”. “Ed
era chiarissimo che i signori della guerra sarebbero tornati”,
osserva la giovane attivista. (ANSA).
Fonte Ansa.it