(ANSA) – ROMA, 10 FEB – Nei primi nove mesi del 2020 la
flessione dei ricavi nei mercati di riferimento dell’Agcom è
risultata meno accentuata rispetto al quadro macroeconomico del
Paese. Mentre il pil è diminuito dell’8,4%, il settore si stima
abbia subito una flessione del 5,4%. Nelle tlc, la flessione dei
ricavi, che in media è stata pari al 5,3%, è risultata più
intensa per la rete mobile (-6,2%) rispetto a quella fissa
(-4,5%). Il comparto dei media ha registrato una riduzione dei
ricavi pari al 6,9%, in buona parte dovuta alla flessione della
pubblicità (-9,2%). Il settore in maggiore sofferenza è quello
dell’editoria con i quotidiani a -14,6%.
In particolare, nel settore delle telecomunicazioni, la
flessione dei ricavi, che in media è stata pari al 5,3%, è
risultata relativamente più intensa per la rete mobile (-6,2%)
rispetto a quella fissa (-4,5%). Anche se i mesi estivi con il
relativo periodo feriale hanno prodotto una attenuazione nei
consumi rispetto ai primi mesi dell’anno, purtuttavia la più
intensa fruizione domestica di contenuti video in streaming, il
telelavoro e la didattica a distanza hanno prodotto, su base
annua, una forte crescita del traffico, aumentato giornalmente
del 49,5% nella rete fissa e del 56,1% in quella mobile.
Relativamente ai consumi unitari, si stima che nel 2020 il
traffico per linea broadband nella rete fissa abbia raggiunto i
6,15 GB giornalieri, con una crescita del 45,5% rispetto al
corrispondente valore del 2019: nella rete mobile il traffico
dati giornaliero per sim “human” (ovvero escludendo le M2M) è
valutabile in circa 0,26 GB giornalieri, con un incremento su
base annua del 62,6%. (ANSA).
Fonte Ansa.it