“Non riteniamo per nulla
soddisfacenti le garanzie proposte a salvaguardia dell’indotto
da parte del governo ed illustrate ieri nel corso del vertice
con i rappresentanti sindacali”. Lo sottolinea Fabio Greco,
presidente di Aigi, associazione a cui aderisce l’80% delle
imprese dell’indotto del Siderurgico, che ha tenuto un’assemblea
dei propri associati alla quale hanno partecipato anche
rappresentanti di Casartigiani, Confapi e Fenimprese.
Secondo Greco, “la serie di misure da inserire in un apposito
decreto a salvaguardia dei crediti dell’indotto e garantire la
liquidità futura delle aziende dell’appalto ex Ilva risultano
deboli: alcune, come il Fondo di Garanzia, sono già in vigore.
Misure che, per la maggior parte dei casi, risulterebbero
inapplicabili. A seguito della dichiarazione di amministrazione
straordinaria del 2015 le aziende dell’indotto non sono
bancabili”.
Quello che “agli occhi dell’opinione pubblica – evidenzia il
presidente di Aigi – può essere apparso come il tentativo del
governo di trovare una soluzione alla grave situazione che
stanno vivendo le imprese dell’indotto siderurgico si sta
rivelando, man mano che passano le ore, un percorso sempre più
tortuoso: da una parte – insiste – il socio pubblico che
garantisce impegno a salvaguardia dei crediti dell’indotto
annunciando azioni quasi del tutto inapplicabili, dall’altra il
socio privato che non solo a tutt’oggi non ha ristorato le
aziende dei crediti vantati ma ha confutato l’esposizione
debitoria denunciata da Aigi”.
L’associazione di categoria ribadisce “che le cifre esposte
si riferiscono anche all’anno 2022 e che, essendo entrato in
vigore nel 2019 l’obbligo della fatturazione elettronica, le
stesse possono essere sottoposte a verifica presso il cassetto
fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Nel frattempo, l’ammontare
dei crediti AdI vantato dalle aziende dell’indotto che sfiora i
135 milioni di euro, è stato inviato al ministro delle Imprese
Adolfo Urso insieme ad una serie di proposte atte ad evitare il
ricorso all’amministrazione straordinaria”.
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Fonte Ansa.it