(ANSA) – ROMA, 03 GIU – EMBED START Image {id: “editor_0”} epa04100651 Three women are silhouetted as they push their
children and strollers down a street on the mountain ‘Hoechsten’
near Oberhomberg, Germany, 25 February 2014. EPA/Felix KÃÏstle EMBED END Image {id: “editor_0”}
Nel Sud d’Italia appena il 35,3% delle madri con figli in età
prescolare lavora rispetto al 64% del Centro-Nord. Complessivamente, a livello nazionale, il tasso di occupazione
delle donne italiane con figli in età prescolare è
particolarmente contenuto (53,9% contro il 60,5% delle madri con
figli da 6 a 17 anni). Nel Mezzogiorno è al 40,8% per le mamme
meridionali con figli in età scolare. Sono i dati dello Svimez
che sottolinea come
la carenza di servizi al Sud penalizzi il lavoro delle donne con
figli e contribuisca all’inverno demografico e come in generale
il mercato del lavoro sia “poco amico dei giovani”: nelle
famiglie italiane si registrano tassi di occupazione
sensibilmente più elevati per i genitori che per i figli (67,8%
contro il 56,1%). Ed il tasso di occupazione dei padri italiani
è pari all’83,2% a fronte del 55,1% delle madri.
Secondo lo Svimez a determinare questa problematica
condizione delle donne contribuiscono la carenza di posti
disponibili negli asili nido, gli elevati costi di accesso al
servizio, la scarsa diffusione del tempo pieno nelle scuole
dell’infanzia. Una questione italiana in Europa che è
determinata soprattutto dai divari tra Mezzogiorno e
Centro-Nord: il divario sfavorevole al Sud nei tassi di attività
si attesta tra i 25 e i 30 punti percentuali per tutte le
tipologie familiari. In particolare, il divario italiano nel
tasso di partecipazione femminile rispetto alla media UE è di
circa 13 punti percentuali, media dalla quale il Centro-Nord è
distante circa 5 punti, il Mezzogiorno ben 28 punti. (ANSA).
Fonte Ansa.it