(ANSA) – NEW YORK, 10 OTT – Un’attrice e modella italiana è
tra le cinque ‘Jane Doe’ che accusano Harvey Weinstein a Los
Angeles. Undici le imputazioni, tra molestie e stupri, nel
processo penale che si è aperto il 10 ottobre nella città del
cinema dove, fino a cinque anni fa, l’ex boss della Miramax
aveva fatto il bello e il cattivo tempo. Weinstein, che ha 70
anni ed è in malferma salute, rischia fino a 140 anni di carcere
oltre ai 23 per cui è stato condannato nel 2020 a New York: una
condanna, di fatto, alla morte dietro le sbarre.
Ma per l’ex produttore di film come “Shakespeare in Love” e “The Artist” c’è forse uno spiraglio in vista. I giudici di Los
Angeles sono notoriamente benevoli verso i vip di Hollywood: se
questa volta Weinstein dovesse farla franca, sarebbe la peggiore
débacle per il movimento #meToo da quando, cinque anni fa,
decine di donne – tra queste star come Angelina Jolie, Gwyneth
Paltrow e Salma Hayek – si fecero avanti per accusarlo.
Il processo al Clara Shortridge Criminal Justice Center
dovrebbe durare un paio di mesi con due settimane riservate alla
selezione della giuria, ma già la procura ha cominciato a
sentire i primi testimoni: tra questi Pascal Vicedomini,
fondatore e organizzatore del festival Los Angeles-Italia
durante il quale, nel febbraio 2013, “Jane Doe 1”, l’attrice e
modella italiana, sarebbe stata aggredita da Weinstein in un
hotel di Beverly Hills. (ANSA).
Fonte Ansa.it