(ANSA) – IL CAIRO, 12 GIU – L’Algeria, il più vasto Paese
africano e grande esportatore di gas verso l’Italia, è chiamata
alle urne oggi per elezioni legislative anticipate concepite per
legittimare il sistema di potere orfano del defunto presidente
Abdelaziz Bouteflika ma boicottate dal movimento di protesta “Hirak” che nell’aprile 2019 spinse alle dimissioni – con la
decisiva spallata dei militari – il ventennale e malato
autocrate.
Con i partiti vincitori della precedente tornata del 2017
sempre più screditati, si prevede un alto tasso di astensionismo
che dovrebbe favorire candidati più o meno indipendenti e
formazioni islamiste moderate in grado di raccogliere una
maggioranza relativa.
Al boicottaggio, o almeno alla libertà di scelta se andare al
voto, ha fatto appello l’opposizione laica e di sinistra,
peraltro in apparente perdita di consenso. Si prevede quindi una
forte astensione e i partiti al potere sperano in un tasso di
partecipazione fra il 40 e il 50%. Rispettivamente del 60 e 70%
era già stato peraltro l’astensionismo alle presidenziali del
2019 e al referendum costituzionale dell’anno scorso.
Per eleggere per cinque anni i 407 deputati dell’Assemblea
nazionale del popolo, la Camera bassa del Parlamento, sono
chiamati circa 24 milioni di algerini che dovranno scegliere fra
oltre 1.500 liste che presentano più di 13 mila canditati. Oltre
la metà si definiscono “indipendenti”: mai così tanti,
potrebbero imporsi come nuova forza dell’Algeria con l’avallo
del sistema di potere attuale. I risultati sono attesi solo per
lunedì. (ANSA).
Fonte Ansa.it