Dopo la stretta sulle vendite allo
scoperto, la Cina sta inasprendo l’operatività a carico degli
investitori istituzionali nazionali e di alcune unità offshore
negli sforzi per arginare il tracollo dei listini azionari
alimentato dalla sfiducia nei confronti dell’economia. Lo
riporta Bloomberg, citando fonti vicine al dossier. Chiudendo
oggi a -1,02% e a -3,93%, gli indici Composite di Shanghai e di
Shenzhen hanno portato le perdite da inizio anno,
rispettivamente, a circa il 10% e il 20%. Le mosse per
stabilizzare i mercati riguardano anche gli swap
transfrontalieri usati per vendere allo scoperto le azioni di
Hong Kong.
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