(ANSA) – MILANO, 19 LUG – Amazon ha dato il via ad un’azione
legale contro gli amministratori di oltre 10.000 gruppi
Facebook. Questi avrebbero messo in piedi un flusso di false
recensioni, in cambio di denaro o prodotti gratuiti. Questi
gruppi sono stati creati per reclutare persone disposte a
pubblicare, dietro ricompensa, recensioni fuorvianti sugli store
di Amazon in Italia così come negli Stati Uniti, nel Regno
Unito, in Germania, Francia, Spagna e Giappone. Amazon
utilizzerà le informazioni per rimuovere le recensioni false non
ancora rilevate dagli algoritmi informatici che monitorano i
post online proprio alla ricerca di contenuti pilotati simili.
“I nostri team bloccano milioni di recensioni sospette prima che
vengano viste dai clienti e questa azione legale rappresenta un
ulteriore passo avanti per smascherare i colpevoli che operano
sui social media” ha dichiarato Dharmesh Mehta, Vice president
Selling Partner Services di Amazon. “L’ azione legale proattiva
contro i malintenzionati è uno dei tanti modi in cui proteggiamo
i clienti, individuando questi soggetti come responsabili di
attività illecite”. I truffatori che si celano dietro questi
gruppi chiedono recensioni false per centinaia di prodotti in
vendita su Amazon, come ad esempio autoradio e treppiedi per
macchine fotografiche. Uno dei gruppi identificati nella causa è “Amazon Product Review”, che contava oltre 43.000 membri fino a
quando, su richiesta del colosso dell’e-commerce, all’inizio di
quest’anno Meta-Facebook ha eliminato il gruppo. Le indagini
hanno rivelato che gli amministratori dei gruppi tentavano di
nascondere la loro attività ed eludere il rilevamento di
Facebook, in parte offuscando le lettere nelle frasi
problematiche. Amazon vieta rigorosamente le recensioni false e
impiega più di 12.000 persone dedicate in tutto il mondo alla
protezione dei clienti, dei marchi, dei partner di vendita e
dello store da contraffazioni, frodi e altre forme di abuso. Un
team dedicato indaga sugli schemi di recensioni false sui social
media, tra cui Facebook, Instagram, TikTok e Twitter. (ANSA).
Fonte Ansa.it