Amb. russa a Tajani, ‘i combattenti ucraini eredi dei nazisti’

Con un post sui social, l’ambasciata
russa in Italia replica al ministero degli Esteri Antonio Tajani
che ieri, in un’intervista al Messaggero in occasione della
festa della Liberazione, “si è permesso di affiancare ai
partigiani italiani e ai soldati della coalizione
anti-hitleriana i combattenti ucraini, compresi i neonazisti del
battaglione ‘Azov’, nonché di altre analoghe formazioni”.
    Secondo l’ambasciata di Mosca, il “massimo responsabile della
politica estera italiana dovrebbe sapere che gli adepti
dell’attuale regime di Kiev, giunti al potere nel 2014 in
seguito a un sanguinoso colpo di stato, agiscono come eredi
ideologici e come seguaci politici dell’idolo del movimento
nazionalista ucraino, Stepan Bandera, e dei suoi complici che
hanno alacremente collaborato coi nazisti durante la Seconda
Guerra Mondiale”. “Per mano dei nazionalisti ucraini – prosegue
la nota – sono morte centinaia di migliaia di russi, ucraini,
ebrei, polacchi, e ancora oggi gli abitanti dell’Europa
orientale ricordano le atrocità di costoro, atrocità che, per
ferocia ed efferatezza, superavano spesso i più disumani
carnefici tedeschi”.
    “Sarebbe bello se il ministero degli Esteri italiano
prestasse attenzione all’odierna attività di questi cosiddetti ‘combattenti per la libertà’, i quali hanno già perpetrato
dozzine di atti terroristici nel loro Paese e continuano a
seminare il terrore in Russia”, aggiunge l’ambasciata, invitando
Tajani a volgere “lo sguardo a ciò che i nazionalisti ucraini
adesso stanno facendo sullo stesso territorio italiano, dove –
seguendo gli ordini del presidente Zelensky – hanno già iniziato
a compilare le liste di proscrizione con i nomi degli italiani
che non vanno loro a genio”.
   

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Fonte Ansa.it

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