Anbi, ristoro alla siccità dalle piogge, ma problemi restano

Il rapporto settimanale
dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche attesta come piogge
e nevicate abbiano idricamente riequilibrato le regioni
settentrionali e l’arco alpino. Le precipitazioni hanno dato
ristoro ai territori assetati del Mezzogiorno, colpiti da mesi
di aridità estrema ed anomalie termiche da record, ma non hanno
risolto gli scompensi.
    I livelli dei grandi laghi del Nord Italia hanno raggiunto i
valori massimi, ma rilasciano grandi quantità d’acqua destinata
al mare. La Valle d’Aosta, come tutto l’arco alpino, vede
accrescere il manto nevoso, sperando che le temperature elevate
non facciano sciogliere velocemente la coltre. In Lombardia, le
riserve idriche hanno raggiunto 4486 milioni di metri cubi
(+25,5% sulla media). In Veneto la primavera troverà una regione
tornata ad essere, almeno per ora, ricca d’acqua. In
Emilia-Romagna, i fiumi Secchia e Taro aumentano le portate, ma
i territori romagnoli registrano un deficit pluviometrico.
    Aumenta ulteriormente il flusso nel fiume Po. A Torino
l’acqua in alveo è 10 volte quella che scorreva solo un anno fa.
    In Liguria i livelli dei fiumi rimangono stabili, in Toscana
crescono. In Umbria il mese di febbraio è stato leggermente meno
piovoso che nello scorso quinquennio. Anche i corpi idrici del
Lazio escono rigenerati da questa fase di perturbazione
climatica. Poca neve sui monti.
    Sulle montagne dell’Abruzzo la neve è un miraggio, in Campania
i fiumi crescono. Un’autentica “boccata d’acqua” è arrivata
sull’assetata Basilicata. Alla Puglia rispetto all’anno scorso
manca il 39% dell’acqua negli invasi. In Sicilia si sono
registrati fenomeni piovosi soprattutto sul messinese.
   

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Fonte Ansa.it

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