(ANSA) – ROMA, 20 OTT – L’Ance prevede un calo del 13% della
produzione delle costruzioni di quest’anno “che va a sommarsi al
33% in meno registrato negli ultimi 12 anni”, secondo i dati
presentati dal presidente, Gabrile Buia, all’assemblea pubblica
dell’associazione. “Chi è riuscito a reggere questa onda d’urto
ha sicuramente bisogno di sostegno e non di mazzate ulteriori”,
dichiara Buia.
Anche alla luce di questi dati, il primo appello dei
costruttori è perché l’Italia non si fermi. “L’Italia non può e
non deve fermarsi ancora. Abbiamo gli strumenti per continuare a
lavorare in sicurezza, manteniamo i nervi saldi”, afferma Buia.
Buia parla di un momento “decisivo” in cui “è necessario
compiere scelte coraggiose e ascoltare la voce di chi vive sulla
propria pelle gli effetti di quelle decisioni. Non possiamo
continuare a fare gli errori di sempre”. “Occorre cominciare a
fare le cose che servono – dice – davvero. Non vogliamo sentirci
dire ‘avevate ragione’. Vogliamo vedere i risultati adesso”.
I problemi sono tanti, a partire dai ritardi negli
investimenti dello Stato. “Sono anni che le risorse destinate
alla prevenzione del rischio idrogeologico non vengono spese.
Dopo 10 anni, sono stati spesi solo 1,5 dei circa 6 miliardi di
euro stanziati”, dice. L’Ance precisa che dei 5.890 milioni di
euro programmati a partire dal 2010, le regioni hanno speso solo
il 26,3% (1.531 milioni).
“Persistono procedure di approvazione farraginose, carenze di
progettazione e lentezze nell’esecuzione degli interventi. Una
situazione – spiega – aggravata dalla soppressione nel luglio
2018 di Italia Sicura, la Struttura di Missione presso la
presidenza del Consiglio dei ministri con compiti di
coordinamento e pianificazione”.
In questo contesto, l’opportunità viene dai fondi europei.
“Le risorse del Recovery Fund devono andare a finanziare
ri-nascita di infrastrutture, città e territori in chiave di
sviluppo sostenibile. Oppure avremo solo allungato di qualche
mese la vita a un moribondo, senza essere riusciti in alcun modo
a garantirgli una prospettiva futura”, è il messaggio di Buia.
“O queste risorse sono destinate ad un ampio programma di
ri-generazione del Paese – dice – oppure siamo definitivamente
fuori dai giochi”. (ANSA).
Fonte Ansa.it