Anci, tagli irragionevoli, penalizzano Comuni che usano Pnrr

“Le modalità con le quali il Mef
intende applicare ai Comuni la spending review prevista dalla
legge di bilancio aggravano tutte le nostre peggiori
preoccupazioni. Ci aspettavamo una proposta molto diversa, anche
se avevamo già lanciato l’allarme e ora dobbiamo confermarlo:
con una decisione paradossale e irragionevole il governo intende
tagliare le risorse di parte corrente penalizzando fortemente i
Comuni che hanno ricevuto i finanziamenti del Pnrr e sono
impegnati nella realizzazione delle opere pubbliche”. Lo afferma
il presidente dell’Anci Antonio Decaro.
    “Come avevamo segnalato con una lettera inviata insieme
all’UpiI a tutti i ministri interessati – aggiunge il presidente
dell’Anci – sta prevalendo un’interpretazione delle norme di
bilancio che ci pare assurda, contraddittoria con lo spirito e
le finalità del Pnrr e soprattutto densa di gravissime
conseguenze per la gestione delle opere pubbliche tanto attese
dai cittadini. Ritorna la volontà di scoraggiare la piena
riuscita degli obiettivi del Pnrr, almeno per la parte di
competenza dei sindaci”. “Il taglio previsto per gli enti locali
è di 250 milioni quest’anno, prima tranche di 1 miliardo e 250
milioni fino al 2028, ed è già un duro colpo per tutte le
amministrazioni locali che si stavano appena riprendendo dagli
anni difficili dell’austerity – spiega Decaro – ma la cosa più
grave è che il Mef vuole ripartire questo taglio colpendo i
Comuni in misura direttamente proporzionale ai finanziamenti
Pnrr che hanno ricevuto per gli investimenti. Col risultato che
i tagli saranno più pesanti per chi avrà costruito più asili
nido, avrà aperto più case-famiglia, avrà acquistato più autobus
elettrici o avrà realizzato piu parchi pubblici: tutti
investimenti che naturalmente, per poter funzionare,
richiederanno ai Comuni maggiore spesa corrente per esempio per
le manutenzioni e per l’assunzione degli educatori da impiegare
negli asili nido”.
    “Invitiamo tutto il governo a ripensarci prima che sia troppo
tardi – conclude Decaro – Sarebbe una beffa per i cittadini, se
dopo aver realizzato le opere pubbliche attese per anni i Comuni
fossero costretti ad abbandonarle perché messi
nell’impossibilità di gestirle”.
   

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Fonte Ansa.it

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