Nei primi otto mesi del 2023 sono
arrivate all’Inail 383.242 denunce di incidenti sul lavoro, di
cui 657 mortali. Ancora oggi in media ogni giorno tre persone
perdono la vita lavorando. E’ quanto sostiene l’Amnil,
associazione dei mutilati e invalidi sul lavoro in una audizione
al Senato nella quale ricorda che questi dati non tengono conto
degli eventi che interessano gli oltre 2 milioni di lavoratori
non assicurati con l’Inail e pertanto non inclusi in queste
statistiche (appartenenti alle forze dell’Ordine, i Vigili del
fuoco, i giornalisti e molti altri). I dati inoltre non tengono
conto di tutti gli infortuni e le malattie professionali che si
verificano ai danni di lavoratori irregolari, che raramente
vengono denunciati.
“Siamo convinti – sostiene l’associazione – che la loro
diminuzione dipenderà solo da un’azione comune e condivisa in
cui tutti gli attori in causa si sentano protagonisti e
responsabili di una concreta inversione di tendenza. Secondo
l’Amnil la normativa entrata in vigore nel 2008 “rimane ad oggi
ampiamente disapplicata a causa della mancata emanazione di
importanti decreti attuativi”. Non è stato dato seguito
all’articolo 11 del decreto 81/2008, che prevedeva proprio il
finanziamento di interventi finalizzati all’inserimento
dell’insegnamento della sicurezza nei programmi scolastici.
Secondo Amnil la testimonianza è il mezzo per parlare di
prevenzione in un modo innovativo ed efficace, “arrivando là
dove la formazione burocratica non può arrivare, ovvero alle
coscienze”. L’Associazione ha presentato una proposta concreta
per diffondere la cultura della sicurezza nelle scuole di ogni
ordine e grado, avvalendosi anche dell’apporto di Testimonial
certificati che sappiano parlare ai giovani con un linguaggio
nuovo ed efficace e lasciare nelle loro coscienze una duratura e
profonda interiorizzazione di questi temi.
“I tempi sono maturi – dice l’Amnil – per una riforma
globale della normativa assicurativa, che sappia garantire
prestazioni economiche, sanitarie e riabilitative adeguate,
reinserimento sociale e lavorativo, migliore tutela dei
familiari superstiti, allargamento della platea dei lavoratori
assicurati”.
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Fonte Ansa.it