(ANSA) – ROMA, 18 APR – Iniziato come una reazione catartica allo spaesamento dei primi giorni di quarantena, il “diario sonoro” del pianista e compositore (e anche avvocato penalista), Remo Anzovino è diventato – settimana dopo settimana – un appuntamento fisso sulla sua pagina Facebook. Attraverso la fantasia, la musica e i suoi racconti, il musicista guida i suoi ascoltatori in viaggi immaginifici dal mare alle stelle, che in questo momento non possiamo vivere.
“Nonostante io non sia un tipo particolarmente social, ho messo a disposizione il mio pianoforte e la mia musica per questo ‘format’. Come persona e come artista mi fa sentire utile, mi tiene connesso con il mio lavoro, con la realtà, con gli altri”, racconta all’ANSA il maestro friulano di origini campane, Nastro d’Argento 2019 – Menzione Speciale per le colonne sonore originali dei film ‘Hitler contro Picasso e gli altri’, ‘Van Gogh tra il grano e il cielo’ e ‘Le Ninfee di Monet’.
“In questo periodo gli artisti hanno dimostrato una grande capacità di essere vicini alle persone, con i live da casa, con le dirette Instagram. Qualunque contributo è stato grandioso. E andrebbe riconosciuto. La musica può alleviare le tensioni nate per la privazione delle nostre abitudini, della nostra libertà.
Ma l’arte e la cultura in generale stanno avendo un ruolo fondamentale: chi governa dovrebbe capire che senza musica, senza serie tv, senza film sarebbe stato molto più difficile affrontare questa situazione”, sottolinea, facendo anche suo il tema salito alla ribalta, grazie ad artisti come Tiziano Ferro o Laura Pausini, della tutela dei lavoratori del mondo dello spettacolo. “Dietro i nostri concerti ci sono decine di persone che si impegnano alla loro realizzazione. Non possono essere dimenticati, serve un segnale”. (ANSA).
Fonte Ansa.it