(ANSA) – BUENOS AIRES, 09 FEB – Partiti e gruppi di sinistra,
movimenti sindacali, sociali, studenteschi e di difesa dei
diritti umani hanno manifestato ieri pomeriggio a Buenos Aires
per criticare l’accordo raggiunto dal governo argentino con il
Fondo monetario internazionale (Fmi) sul debito di 44.000
milioni di dollari contratto nel 2018 dall’allora presidente
Mauricio Macri.
Alcune migliaia di manifestanti, ha riferito la tv ‘all news’
TN, sono entrati in corteo nella storica piazza della capitale
su cui si affaccia la Casa Rosada presidenziale gridando slogan
contrari a qualsiasi accordo con il Fmi e di condanna della
decisione di onorare “un debito illegale”.
In un documento letto dagli organizzazioni, si sostiene che “il governo formato dalla coalizione di centro-sinistra ‘Frente
de Todos’ del presidente Alberto Fernández ha concordato con il
Fmi un nuovo patto che significa più dipendenza, più distruzione
delle risorse naturali e più povertà per il nostro Paese”.
A sostegno di questa affermazione hanno preso la parola anche
i principali leader del Frente de Izquierda, i deputati Myriam
Bregman e Nicolás del Caño.
“Vogliono farci credere – ha sostenuto in particolare Bregman
– che questo accordo sia l’unica cosa che si possa fare. Ma noi
rispondiamo chiaramente che non ci convinceranno che l’unica
opzione che ci resta è quella di piegare la testa”.
Dopo settimane di negoziato a Washington e Buenos Aires, il
governo argentino, sotto la guida del ministro delle Finanze,
Martín Guzmán, hanno raggiunto una intesa che prevede una
progressiva riduzione del deficit di bilancio, fino ad un
azzeramento nel 2025, una progressiva riduzione del sostegno
finanziario della Banca centrale alla spesa del governo ed un
rimborso del dovuto in un decennio fino al 2034, dopo un periodo
di grazia di tre anni. (ANSA).
Fonte Ansa.it