Una vittoria che metterà fine “alla casta parassitaria, ladra e inutile di questo Paese”:
l’ultraliberista argentino, Javier Milei, ha commentato così il
suo trionfo a sorpresa alle primarie presidenziali di ieri che,
con il 30% delle preferenze ottenute, lo vede come il principale
favorito alle elezioni di ottobre.
Sulla scia di questo successo, quello che alcuni hanno
definito come il Jair Bolsonaro argentino, ritiene adesso di
poter ingrossare ulteriormente le fila dei suoi sostenitori.
“Siamo in condizioni di vincere al primo turno… un terzo degli
argentini ha deciso per il cambio”, ha affermato nel suo primo
discorso tenuto dopo la pubblicazione dei dati ufficiali.
“Siamo di fronte alla fine del modello della casta, quel
modello la cui massima espressione è l’aberrazione chiamata
giustizia sociale che solo produce deficit fiscale. Oggi abbiamo
dato il primo passo per la rinascita dell’Argentina”, ha
aggiunto.
Nel suo programma di governo Milei promette tra l’altro di
falciare gli impieghi nella pubblica amministrazione, la ‘dollarizzazione’ della valuta, la privatizzazione dei servizi
pubblici (incluse sanità e istruzione) e l’eliminazione della
Banca centrale.
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