(ANSA) – ROMA, 13 OTT – Dopo la stampa 3D arriva, quella 5D:
alle 3 dimensioni spaziali aggiunge anche proprietà di ‘intelligenza’ ai materiali e promette di velocizzare la
produzione di componenti per l’elettronica. L’Italia è in prima
fila grazie al progetto 5dNanoPrinting, finanziato dall’Ue con
3,58 milioni nell’ambito del programma Fet Horizon, e coordinato
dall’Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Pontedera (Pisa),
a cui partecipano anche Cnr e STMicroelectronics.
Attualmente produrre micro e nano dispositivi (detti Mems o
sistemi micro elettromeccanici) è molto complesso per le
caratteristiche dei materiali, le metodologie di fabbricazione
utilizzate e i costi elevati di sviluppo. I Mems sono
controllati da un chip centrale, hanno parti mobili, e già sono
impiegati nell’elettronica di consumo, il settore
automobilistico e quello sanitario. L’obiettivo del progetto,
guidato da Virgilio Mattoli, è sviluppare nuovi materiali
intelligenti e metodologie di fabbricazione con un innovativo
metodo di stampa 3D e nuovi materiali, per realizzare dei
prototipi di Mems in maniera rapida e personalizzabili. Per
farlo si impiegherà una tecnica di stampa 3D che si serve di
impulsi laser concentrati per preparare strutture complesse alla
scala del nano e micrometro ad alta risoluzione. L’aggiunta di
due nuove dimensioni renderà possibile lo sviluppo di micro/nano
strutture 3D on-demand con materiali funzionali, oltre che di
controllare in tempo reale i dispositivi prodotti (2° dimensione
extra-tempo). La tecnica sarà validata attraverso la creazione
di un innovativo impianto cocleare, che integrerà diversi Mems
costruiti direttamente su un elettrodo impiantabile standard. Il
processo di sviluppo diventerà così più veloce e permetterà di
modificare le proprietà specifiche dei dispositivi già durante
la stessa fase produttiva, e non solo in fase di progettazione
come avviene attualmente. (ANSA).
Fonte Ansa.it