Assassin’s Creed Valhalla, recensione e gameplay

Assassin’s Creed Valhalla è il nuovo capitolo della saga creata da Ubisoft nel 2007, arrivata con questo titolo al dodicesimo episodio principale e ben il ventiduesimo della serie completa. Con un salto indietro nel passato fino all’epoca dei vichinghi e una rivisitazione quasi completa dei principi fondanti del filone, questa emozionante avventura è in grado di regalare grandi emozioni, soprattutto agli amanti dei giochi di ruolo ad alto tasso di azione. Ambientato nel lontano 873 AC, Assassin’s Creed Valhalla ripercorre l’evoluzione delle invasioni vichinghe in terra britannica. Il personaggio principale di gioco è Eivor, un guerriero norvegese creato per l’occasione che dovrà vedersela nei conflitti tra la Confraternita degli Assassini, ovvero quelli che nel IX secolo AC erano conosciuti come gli Occulti e ai quali si unirà, e l’Ordine degli Antichi, cioè quelli che nella saga sono conosciuti come i Templari.

Assassin’s Creed: Valhalla, con le skill un solo personaggio dai mille volti

Personalizzare Eivor è il primo step che incontra il giocatore una volta entrato su Assassin’s Creed: Valhalla. In base alla volontà del gamer, può essere selezionato il sesso (uomo o donna, questa caratteristica non influenza l’evoluzione del gioco) e la caratterizzazione visiva. Finito ciò, si arriva al bello.

Infatti, lo sviluppo del personaggio è determinato dai punti esperienza e da una serie di skill che permettono di forgiare la sua crescita. Tra le skill che possono essere incrementate dai punti esperienza vi sono la salute e la capacità di resistere ai danni subiti, gli attacchi in modalità stealth così come la forza nel trasporto degli oggetti. Fulcro generale di questa ramificazione di skill, è un gruppo particolare completamente dedicato al combattimento; vale la pena conoscerle, visto che tra di loro c’è la capacità di carpire i dardi al volo per indirizzarli verso l’avversario, la manualità nel costruire trappole con i corpi dei nemici ed effettuare assassini in serie.

Se durante il corso del gioco si avesse voglia di sperimentare con le skill ancora non acquisite, è possibile spostare i punti su altre capacità senza dover effettuare ulteriori esborsi. A concludere il tesoretto ci sono poi le Abilità, utili per affrontare il nemico e potenziate da skill precedentemente acquisite. A differenza dell skill, queste ultime vengono sbloccate esclusivamente attraverso la scoperta dei libri della conoscenza, nascosti negli scenari di gioco, e possono essere attivate solo utilizzando i punti adrenalina.

Assassin’s Creed: Valhalla, le scelte azzeccate che migliorano l’esperienza

Durante tutto il corso del gioco, Eivor ha la possibilità non solo di scontrarsi contro i suoi nemici, attraverso modalità di combattimento ancora più coinvolgenti del passato, ma anche di espandere il campo base, grazie all’aggregazione di altri personaggi, alle alleanze e all’esplorazione nelle terre del passato ricche di villaggi e di rovine – tra cui Londra, York e Winchester oltre a parte della Norvegia – ricostruite in maniera particolarmente soddisfacente per gli occhi.

Anche il saccheggio diventa un’operazione particolarmente godibile, grazie alla possibilità di girovagare slegata da alcune dinamiche che negli episodi passati rischiavano di far perdere di vista l’obiettivo principale all’interno della storia. Più pulita, questa particolare operazione non richiede più decine e decine di ore per accaparrarsi gli oggetti più potenti o interessanti, ma diventa un elemento perfettamente integrato e bilanciato con le altre operazioni di gioco.

Assassin’s Creed: Valhalla, scontri all’ultimo sangue in stile vichingo

Sì, i combattimenti sono più godibili del passato e c’è un buon motivo per questo. I giocatori possono dire addio a scontri lunghi ore contro nemici invincibili e guarigioni magiche scaturite da incantesimi di vario genere. Erano tempi duri, quelli dei vichinghi, e perciò anche gli scontri non sono da meno.

Infatti, una volta arrivata a zero la barra della vita, non resta che dare al nemico il colpo di grazia per lasciarselo alle spalle in maniera più che cruenta. Inoltre, contrariamente al passato, in Assassin’s Creed: Valhalla non ci sono più limiti nelle opportunità di ingaggiare il nemico in un combattimento aperto così come in modalità stealth.

Se con l’Occhio di Odino è possibile identificare i bersagli nemici e seguirli automaticamente, che si trovino all’aperto o in luoghi chiusi come capanne o case, con la Vista del Corvo è possibile mandare l’animale alla scoperta di aree lontane, in modo da tenere traccia dei nemici e delle aree critiche di possibile interesse.

Assassin’s Creed: Valhalla, è anche una questione di stile

Grazie alla già anticipata realizzazione dei panorami inglesi, con possibilità di coprire con lo sguardo ampie distanze con una drammatica quantità di dettagli si sposa bene con la capacità delle console di nuova generazione, leggi XBox Series X, di sfruttare i benefici della risoluzione 4K a 60FPS.

Ogni tanto, proprio con questa piattaforma, il gioco sembra soffrire un po’ ma è davvero un peccato veniale vista la minima occorrenza di questi piccoli cali di qualità video. Sebbene non nasca propriamento come un gioco per le console più nuove, si tratta infatti di un titolo cross-gen, Assassin’s Creed: Valhalla riesce a coprire questa piccola lacuna grazie al lavoro certosino svolto da Ubisoft Montreal.

Sarebbero bastati alcuni errori in meno dal punto di vista tecnico, come gli strappi delle immagini e qualche bug e glitch di troppo soprattutto durante gli incontri con i venditori, per non trascinare a forza il giocatore fuori dall’esperienza immersiva che la grafica cerca di regalare.

Assassin’s Creed: Valhalla, meno quest e più linearità di gioco

A differenza di quanto accaduto nel passato, uno su tutti è l’episodio Odyssey, la struttura lineare del sistema di missioni di Assassin’s Creed: Valhalla rende meno confusionario l’approccio del giocatore. In particolare, si distinguono le missioni principali di gioco che, anche se all’inizio possono sembrare poco dirette, derivano dalla tipologia di interazione con gli altri clan con cui Eivor interagirà durante il suo percorso.

A snellire il numero di quest, molto meno corposo rispetto al passato, è la possibilità da parte del protagonista di svolgere qualsiasi tipo di attività in una sola area alla volta. In questo modo, si riduce drasticamente l’eventualità di linee sovrapposte, per una gestione più fluida che però potrebbe apparire meno avvincente per i giocatori che preferiscono un maggiore coinvolgimento dal punto di vista narrativo.

Assassin’s Creed: Valhalla, la storia nelle mani di Ubisoft

Assassin’s Creed: Valhalla è dunque un gioco dal sapore epico, capace di unire il curatissimo design ad azioni di gioco di alto livello, esplorando, razziando e combattendo contro i nemici della Confraternita.

Con un po’ di lavoro di cesello per eliminare i fastidiosissimi glitch e un pizzico in più di fantasia, Ubisoft potrebbe già mettere le mani sul prossimo episodio della saga, sigillandone il successo con largo anticipo.

Fonte Fastweb.it

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