(ANSA) – MILANO, 30 MAG – Nelle ore in cui gli hacker
filorussi di ‘Killnet’ tornano a minacciare l’Italia, un’analisi
di Verizon dimostra come, anno dopo anno, gli attacchi
ransomware siano aumentati un po’ ovunque. È infatti del 13%
l’incremento delle particolari tipologie di minacce informatiche
che, una volta colpite le vittime, limitano l’accesso del
dispositivo infettato, richiedendo un riscatto. Si tratta di una
crescita in percentuale maggiore di tutte quelle degli ultimi
cinque anni messe assieme.
Stando al Data Breach Investigations Report 2022 di Verizon
Business, le crescenti tensioni geopolitiche stanno portando gli
hacker ad essere più sofisticati ma anche gli stati a munirsi
delle difese necessarie per assicurare i propri sistemi. Per lo
studio, circa 4 violazioni su 5 possono essere attribuite alla
criminalità organizzata, con gli attori esterni che sono 4 volte
più propensi degli interni a causare violazioni nei confronti di
un’organizzazione. Questo vuol dire che gli intrusi in seno alle
aziende diminuiscono, a favore degli attacchi lanciati da gruppi
indipendenti o sponsorizzati dagli stati. Parlando nel dettaglio
dell’elemento umano, le persone rimangono l’anello più debole
nelle difese della sicurezza informatica di un’impresa. Il 25%
delle violazioni totali rilevate nel report 2022 è stato il
risultato di attacchi di social engineering, ossia tecniche
usate dagli hacker per scoprire password e ottenere dati
personali di un individuo integrando le varie informazioni
lasciate online. L’elemento umano, in termini di errore non
previsto, rappresenta l’82% delle violazioni analizzate
nell’ultimo anno. (ANSA).
Fonte Ansa.it