Le otto principali banche
britanniche potrebbero essere liquidate in caso di una crisi
finanziaria senza rischi per il sistema finanziario del Regno
Unito e il bisogno di un immediato ricorso a un salvataggio
tramite denaro pubblico.
E’ quanto emerge dai risultati della seconda valutazione
compiuta dalla Bank of England, chiamata Resolvability
Assessment, dopo quella del 2022.
“La nostra valutazione ci dà fiducia sul fatto che se una
grande banca del Regno Unito dovesse fallire oggi rimarrebbe
aperta e continuerebbe a fornire servizi bancari vitali, con gli
azionisti e gli investitori – non i fondi pubblici – in prima
fila a sostenere i costi del fallimento”, si legge nel
comunicato della banca centrale che arriva in un momento di
incertezza economica a livello internazionale. Fra gli istituti
sottoposti al ‘test’, Barclays, Hsbc, Lloyds, Nationwide,
NatWest, Santander e Virgin Money non hanno fatto emergere
problemi, mentre solo Standard Chartered ha rivelato “lacune”
nella sua capacità di riorganizzazione rispetto a una eventuale
crisi. La terza valutazione, inizialmente prevista per il
2025-2026, è stata rinviata di un anno per dare alle banche il
tempo di migliorare ulteriormente le proprie capacità di
affrontare lo scenario di un fallimento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Fonte Ansa.it