Le grandi banche quotate italiane
dribblano la tassa sugli extraprofitti avvalendosi della facoltà
di destinare a riserva non distribuibile un valore pari a 2,5
volte il suo ammontare. Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm,
Mps, Bper, Popolare di Sondrio, Credem e Mediobanca hanno tutte
deciso di non pagare, privando l’erario di un incasso
complessivo pari a circa 1,8 miliardi. I mancati introiti
superano abbondantemente i due miliardi di euro se si considera
che anche il Credit Agricole, Bnl e il sistema del credito
cooperativo sono orientati a mettere a riserva l’imposta.
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