(ANSA) – MILANO, 29 OTT – La rimodulazione degli incentivi
fiscali alle fusioni bancarie, con l’introduzione di un tetto di
500 milioni di euro alla trasformazione delle Dta in crediti
fiscali, provoca un terremoto in Borsa. Crollano Banco Bpm
(-6,2%) e Bper (-6%), che vedono sfumare l’incentivo, mentre
corre Carige (+4,1%), sulla cui dimensione sono stati di fatto
ritarati gli stimoli dopo la fallita cessione di Mps a
Unicredit.
“Il gioco dell’M&A è finito”, scrivono gli analisti di
Mediobanca che sono corsi a tagliare il giudizio su Bper e
Banco, sottolineando come “l’incentivo delle Dta è
sostanzialmente invariato per Carige e ridimensionato per tutti
gli altri” dopo che nelle ultime bozze della manovraè comparso “un inatteso tetto” rappresentato dal più basso tra 500 milioni
di euro e il valore del 2% degli asset della banca più piccola
coinvolta nella fusione, di fatto introducendo un ‘cap’ di mezzo
miliardo alla trasformazione delle Dta in crediti fiscali. “Dopo
l’interruzione delle trattative tra Unicredit e il Ministero
dell’Economia su una potenziale transazione per Mps vediamo
l’estensione della Dta al giugno 2022 a rischio”, scrivono gli
analisti. (ANSA).
Fonte Ansa.it