(ANSA) – ROMA, 14 GIU – Si capisce subito che Margaux
(Emmanuelle Béart) non è una donna qualsiasi, ha cultura e
sensibilità e questo peggiora la sua solitudine di cinquantenne
da poco vedova. Da qui la ricerca di un ritorno alla vita
attraverso i sentimenti o il solo sesso per uscire dall’inverno
in cui si trova relegata. Questo, in sintesi, L’ETREINTE, opera
prima di Ludovic Bergery, già al 12° Festival di Les Arcs e ora
a Rendez-Vous, tradizionale incontro romano tra produzioni
francesi e pubblico italiano.
“Margaux è una donna che si ritrova libera, senza famiglia,
senza figli, in piena solitudine. Ma lei è una donna coraggiosa,
non diventa vittima di questa solitudine, è come una bella
addormentata che ha il coraggio di ritrovare le energie vitali
per tornare a vivere” dice a Roma la Béart. Che fa la Margaux di
L’ETREINTE? Riprende gli studi di tedesco in un’università di
provincia, dove si è trasferita la sorellastra, e fa amicizia,
nonostante l’età, con un gruppo di studenti tra cui Karl (Nelson
Delapalme), Lise (Marie Zabukovec), Harold (Sandor Funtek),
Wilfried (Arthur Verret) e soprattutto Aurélien (Vincent
Dedienne), l’unico a raccogliere le sue più intime confidenze.
Margaux proverà poi, tra mille goffaggini e vergogna per un
corpo non più giovane, a risorgere avendo prima un’avventura con
un insegnante (Tibo Vandenborre), poi attraverso una app di
appuntamenti per gli amanti del solo sesso dove incontra Yannick
Choirat a cui si lega anche affettivamente.
L’innamoramento? “A dieci anni o cinquanta l’amore è sempre
lo stesso – spiega l’attrice classe 1963 – . Certo una donna a
cinquant’anni viene guardata in un altro modo rispetto a un
uomo. Ma nel caso di Margaux è più facile amare che essere
amata, come si vede puntualmente nel film”. (ANSA).
Fonte Ansa.it