(ANSA) – ROMA, 06 AGO – “Ricordo un boato fortissimo,
indescrivibile.Gli avvenimenti si succedevano molto velocemente.
Subito dopo l’esplosione c’è stato un attimo di smarrimento,
abbiamo fatto un controllo tra noi per vedere se qualcuno stava
peggio degli altri e ci siamo rasserenati. Io non mi ero nemmeno
accorto della ferita: avevo un po’ di sangue dalla mano,ma
niente di trascendentale. La cosa che tuttora ci preoccupa è la
situazione della popolazione libanese. Non è stata una bella
esperienza, ma noi siamo stati fortunati altre persone purtroppo
no”. Così il caporal maggiore capo scelto dell’Esercito Italiano
Roberto Caldarulo racconta le fasi dell’esplosione a Beirut. “I
soccorsi sono stati quasi tempestivi nonostante la strade non
fossero al massimo della praticabilità. La cosa bella è stata
vedere la colonna del contingente italiano di Unifil quando è
venuta prenderci. E’ stato bellissimo: il viaggio un po’ lungo ,
siamo arrivati in base verso l’alba. Vedere l’alba è stato
l’inizio di un nuovo giorno”. (ANSA).
Fonte Ansa.it