(ANSA) – CANNES, 23 MAG – “Ho scritto una lettera a Papa
Francesco, spero abbia voglia di vedere il mio film Rapito, ha
tante cose ben più importanti da fare ma chissà che non trovi il
tempo per una serata divertente, interessante, tra amici.
Attendo.” dice Marco Bellocchio a Cannes per la premiere della
sua nuova opera in concorso per la Palma d’oro. Il film racconta
una storia vera, quella del rapimento a Bologna nel 1858 del
bambino ebreo Edgardo Mortara strappato alla sua famiglia perchè
battezzato di nascosto dalla governante e per questo allevato da
cristiano a Roma da Papa Pio IX, l’ultimo papa re. “Alcuni
sacerdoti – prosegue – hanno visto Rapito ed erano emozionati e
pensierosi, ma il feedback più notevole è stato quello dei capi
ebrei che pure lo hanno visto in anteprima. Nessuno di noi è
ebreo e quindi abbiamo rischiato con questa storia ma loro alla
fine erano molto commossi, mi ha fatto piacere”.
Paolo Del Brocco di Rai Cinema, Beppe Caschetto di Ibc Movie e
Simone Gattoni di Kavac Film, i produttori di Rapito, hanno
annunciato che devolveranno la loro quota degli incassi di tutta
Italia del primo giorno di uscita del film, in sala con 01 dal
25 maggio.
Tratto liberamente da Il caso Mortara di Daniele Scalise
(Mondadori), sceneggiato dallo stesso Bellocchio con Susanna
Nicchiarelli, il film è interpretato da Barbara Ronchi e Fausto
Russo Alesi (i genitori di Edgardo Mortara), Paolo Pierobon (il
papa), Fabrizio Gifuni (l’inflessibile monsignore di Bologna che
guida il rapimento), il piccolo Enea Sala è Edgardo bambini,
Leonardo Maltese Edgardo ragazzo. (ANSA).
Fonte Ansa.it