(ANSA) – MOSCA, 04 AGO – Si è aperto oggi a Minsk, a porte
chiuse, il processo contro a una delle grandi figure della
protesta in Bielorussia del 2020, Maria Kolesnikova. La leader
delle manifestazioni, l’unica rimasta ancora nel Paese, è
accusata di aver voluto rovesciare il regime del presidente
Alexander Lukashenko.
Kolesnikova, detenuta da 10 mesi, è sotto processo con il suo
avvocato Maxime Znak. I due rischiano fino a 12 anni di carcere
per “cospirazione per prendere il potere” e fino a sette anni di
carcere per “inviti ad azioni che minano la sicurezza
nazionale”.
Ex flautista di 39 anni dell’orchestra filarmonica del paese,
Kolesnikova è diventata un simbolo del movimento di protesta in
Bielorussia. Insieme alla leader dell’opposizione Svetlana
Tikhanovskaya e a Veronika Tsepkalo, la Kolesnikova ha guidato
le manifestazioni della scorsa estate contro Lukashenko.
L’oppositrice è stata arrestata a settembre dello scorso anno
dopo aver resistito a un tentativo di espulsione dal proprio
paese, strappando il suo passaporto. Kolesnikova e Znak avevano
lavorato per Viktor Babaryko, rivale del presidente bielorusso
recentemente condannato a 14 anni di carcere per frode.
In un video dall’interno del tribunale, Kolesnikova – con un
abito nero e il suo caratteristico rossetto rosso – è stata
vista ballare e sorridere accanto a Znak all’interno della ‘gabbia’ degli imputati. Ha anche realizzato un simbolo a forma
di cuore con le sue mani, cosa che spesso faceva durante le
manifestazioni di protesta.
L’inizio del processo giunge mentre i critici del regime
accusano il governo bielorusso di aver ucciso il dissidente
Vitaly Shishov nella vicina Ucraina e di aver tentato di
riportare nel Paese da Tokyo con la forza l’atleta olimpica
Krystsina Tsymanouskaya. (ANSA).
Fonte Ansa.it