(ANSA) – MINSK, 15 AGO – Il presidente bielorusso
Alexander Lukashenko ha respinto le offerte di mediazione giunte
in questi giorni da alcuni Paesi vicini nell’ intento di
risolvere la grave crisi aperta dopo le elezioni presidenziali
che lo hanno riconfermato tra forti sospetti di brogli.
“Non cederemo il Paese a nessuno”, ha detto Lukashenko in una
riunione al ministero della Difesa secondo l’agenzia di Stato
Belta. “Non abbiamo bisogno di alcun governo straniero, nè di
intermediari”, ha aggiunto. Proposte di mediazione nella crisi
bielorussa sono state avanzate, in particolare, dalla Polonia e
da due repubbliche baltiche: Lettonia e Lituania. Il piano
proposto prevedeva la creazione di un “consiglio nazionale” per
risolvere la crisi politica in corso. “Senza voler offendere i
leader di queste repubbliche – ha detto Lukashenko – vorrei dire
loro di pensare ai propri affari”. In un colloquio con il suo
omologo e alleato russo Vladimir Putin, è stata confermata
l’intenzione di “rafforzare” l’unione di Russia e Bielorussia.
Intanto, non si placano le proteste: anche oggi alcune
migliaia di persone hanno sfilato a Minsk per contestare la
rielezione di Lukashenko. I dimostranti hanno reso omaggio
vicino alla stazione della metropolitana di Pushkinskaya al
manifestante ucciso lunedì scorso negli scontri con la polizia.
Nel luogo dove è morto Alexander Taraikovski, 34 anni, hanno
deposto dei fiori gridando “Vattene” rivolti al presidente e
mostrando immagini con i segni delle percosse subite durante la
repressione e gli arresti. Oggi si è tenuto il funerale del
manifestante ucciso. Per domani è prevista a Minsk una Marcia
per la Libertà, promossa dalla leader dell’opposizione Svetlana
Tikhanovskaya. (ANSA).
Fonte Ansa.it