Big Tech si presenta all’esame di Wall Street scossa dallo scandalo Facebook, che accende ancora di più l’attenzione su una Silicon Valley ritenuta ormai da molti troppo potente. Alphabet chiude il terzo trimestre con ricavi in crescita del 41% a 65,12 miliardi di dollari, sopra le attese degli analisti e il risultato migliore degli ultimi 14 anni. L’utile netto è quasi raddoppiato a 18,9 miliardi. La raccolta pubblicitaria è salita del 43% a 53,13 miliardi, grazie alla buona performance di YouTube. Pieno di utili e ricavi anche per Microsoft . Il colosso di Redmond annuncia vendite in aumento del 22% a 45,3 miliardi, e un utile in crescita del 48% a 20,5 miliardi.
Risultati ben sopra le attese degli analisti che spingono i titoli di Microsoft nelle contrattazioni after hours a Wall Street, dove salgono dello 0,64%. Sorprende positivamente anche Twitter. I ricavi si sono attestati a 1,28 miliardi di dollari, con la pubblicità in aumento del 41%. le modifiche alla privacy introdotte da Apple, spiega la società che cinguetta, hanno avuto un impatto più limitato delle attese. Il trimestre comunque si chiude in rosso, con perdite per 537 milioni legate al patteggiamento dell’azione legale del 2016 con la quale era accusata di aver ingannato gli investitori. Nonostante le rivelazioni e la pioggia di critiche, il social di Mark Zuckerberg ha chiuso un terzo trimestre con un utile netto di 9,1 miliardi di dollari su ricavi per 29,01 miliardi, in crescita del 35% ma sotto le attese degli analisti. Risultati tutto sommato positivi che però non spazzano via i timori degli osservatori, che temono l’incertezza dell’effetto delle nuove politiche sulla privacy di Apple sulla raccolta pubblicitaria ma anche l’aggressiva concorrenza per la conquista del pubblico più giovane. Preoccupazioni che si riflettono sui titoli Facebook, già appesantiti dalle rivelazioni contenute nelle 10.000 pagine di documenti interni pubblicati.
Documenti nelle mani della Sec che, non si esclude, potrebbe avviare un’indagine e imporre anche sanzioni salate nel caso in cui accertasse che gli investitori sono stati ingannati, oltre che imporre modifiche e paletti ai vertici dell’azienda, che vede Zuckerberg saldamente al comando come amministratore delegato, presidente del consiglio di amministrazione e titolare del 58% delle azioni con diritto di voto. In questo contesto si presentano all’appuntamento dei conti gli altri grandi colossi Big Tech. Il 28 ottobre è la volta di Apple e Amazon. Cupertino è attesa superare le attese degli analisti, anche se il quarto trimestre appare incerto in seguito alla carenza di chip che potrebbe influenzare le vendite natalizie. Per Amazon le attese sono per ricavi in crescita del 16% ma un utile per azione in calo su base annua, visto il confronto con terzo trimestre stellare del 2020 a causa del Covid.
Fonte Ansa.it